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Cessione del credito, Poste riapre la piattaforma

09-03-2022 09:23

Ufficio Stampa

Decoratori e Pittori, Edili e affini,

Cessione del credito, Poste riapre la piattaforma

Dal 7 marzo scorso torna disponibile solo per le prime cessioni.Aumentano i limiti, le condizionalità poste ai contribuenti e i documenti necessari

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Dal 7 marzo scorso torna disponibile solo per le prime cessioni.

Aumentano i limiti, le condizionalità poste ai contribuenti e i documenti necessari. Tra questi, la dichiarazione dei redditi e la copia dei bonifici

 

 

A partire dal 7 marzo scorso, Poste Italiane ha riattivato la piattaforma per l’acquisto dei crediti d'imposta dopo la pubblicazione, in Gazzetta Ufficiale, dell’ultimo Decreto Legge di modifica del regime di circolazione dei crediti d’imposta.
La temporanea sospensione è stata necessaria per adeguare le procedure di controllo, elaborazione, acquisizione delle pratiche, in funzione del susseguirsi di molteplici interventi legislativi in materia (DL 157/2021, L 234/2021, DL 4/2022, DL 13/2022).
Da oggi, dunque, Poste Italiane valuterà l’acquisto dei crediti d’imposta unicamente da quei soggetti che abbiano sostenuto in maniera diretta i relativi oneri (c.d. prime cessioni).
La piattaforma riapre, quindi, solo per le prime cessioni, con la conseguenza che viene meno la possibilità per le imprese di vendere il credito derivante dall’applicazione dello sconto in fattura al cliente. Una stretta che lascia fuori esclusivamente le richieste di cessione ricevute fino al 1° febbraio 2022.
Il servizio di cessione del credito d’imposta a Poste Italiane è rivolto a Privati, Imprese e Liberi Professionisti che siano titolari originari di un credito d’imposta fra quelli indicati al paragrafo successivo.
L’importo complessivo massimo cedibile (anche tramite più cessioni) è pari a 150 mila euro per tutti i cedenti.
Di seguito il dettaglio dei crediti d’imposta cedibili a Poste Italiane:
Superbonus 110%, credito d’imposta ai sensi dell’art.119 del Decreto Rilancio (DL n. 34/2020), a fronte di specifici interventi in ambito efficienza energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici, eliminazione delle barriere architettoniche, ripartito in 5 quote annuali o in 4 quote annuali per le spese sostenute dal 2022.
Altri Bonus cedibili ai sensi dell’art. 121 del Decreto Rilancio (DL n. 34/2020): 
  • Ecobonus ordinario (efficienza energetica e installazione di impianti fotovoltaici), ai sensi dell’art. 14 del DL n. 63/2013 e dell’art.16-bis, comma 1, lettera h) del Tuir, ripartito in 10 quote annuali;
  • Sismabonus ordinario (misure antisismiche), ai sensi dell’art. 16, commi da 1-bis a 1-septies del DL n. 63/2013, ripartito in 5 quote annuali;
  • Ristrutturazione (recupero patrimonio edilizio), ai sensi dell'art. 16-bis, comma 1, lettere a) e b), del Tuir, ripartito in 10 quote annuali;
  • Recupero o restauro facciate, ai sensi art. 1, comma 219 e 220, della L. n. 160/2019, ripartito in 10 quote annuali;
  • Installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, ai sensi dell’art.16-ter del DL n. 63/2013, ripartito in 10 quote annuali.

L’importo liquidato per la cessione di crediti d’imposta con recupero, rispettivamente, in 4, 5 e 10 anni (con cessione di tutte le annualità) sarà pari a:
  1. 100 euro per ogni 110 euro di credito d’imposta acquistato da Poste Italiane per gli interventi relativi al Superbonus 110% con recupero in 4 anni (pari al 90,91% del valore nominale del credito d’imposta maturato);
  2. 89,5 euro per ogni 100 euro di credito d’imposta acquistato da Poste Italiane per gli interventi diversi da quelli qualificanti per il Superbonus 110% con recupero in 5 anni (pari al 89,5% del valore nominale del credito d’imposta maturato);
  3. 80 euro per ogni 100 euro di credito d’imposta acquistato da Poste Italiane per gli interventi diversi da quelli qualificanti per il Superbonus 110% con recupero in 10 anni (pari al 80% del valore nominale del credito d’imposta maturato).
Per esempio:
  • se il costo dei lavori è di 50.000 euro e il credito d’imposta è pari al 110% (Superbonus) con recupero fiscale in 4 anni, il controvalore riconosciuto sarà pari a 50.000 euro;
  • se il costo dei lavori è di 50.000 euro e il credito d’imposta è pari al 50% con recupero fiscale in 5 anni (25.000 euro), il controvalore riconosciuto sarà pari a 22.375 euro;
  • se il costo dei lavori è di 50.000 euro e il credito d’imposta è pari al 50% con recupero fiscale in 10 anni (25.000 euro), il controvalore riconosciuto sarà pari a 20.000 euro.
 
Si rammenta che, al fine della cessione del credito d’imposta a Poste Italiane, dovranno essere prodotti, tra l’altro, almeno i seguenti documenti, che verrà richiesto al proponente di caricare online nel corso del processo entro specifici termini indicati di volta in volta:
  1. Copia dell’asseverazione dei lavori eseguiti cui fa riferimento il credito d’imposta che si propone di cedere a Poste Italiane
  2. Copia del “modulo di comunicazione dell’opzione di cessione del credito d’imposta” trasmesso dall’Intermediario Fiscale all’Agenzia delle Entrate, con relativa ricevuta rilasciata da quest’ultima
  3. Copia di una dichiarazione del medesimo Intermediario Fiscale, esclusivamente nella forma che sarà resa disponibile al proponente a un link specifico all’interno dell’area dedicata, nella quale l’Intermediario Fiscale attesta che il “modulo di comunicazione” di cui al punto 2) è conforme a quello da lui trasmesso all’Agenzia delle Entrate. La predetta dichiarazione è strutturata in due sezioni: (a) una prima sezione, da compilare obbligatoriamente in ogni caso, e (b) una seconda sezione, da compilare in assenza dell’obbligo di apposizione del visto di conformità sul “modulo di comunicazione” di cui al punto 2)
  4. Copia dei bonifici di pagamento da cui risulti la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto che beneficia della detrazione e il codice fiscale o partita IVA del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato
  5. Copia di un documento attestante il diritto di proprietà o di godimento sull’immobile sul quale sono stati effettuati i lavori cui fa riferimento il credito d’imposta che si propone di cedere a Poste Italiane (e.g., visura catastale storica per la proprietà, contratto di locazione o comodato d’uso per il godimento)
  6. Copia di documentazione che dimostri la capacità reddituale o patrimoniale del proponente la cessione del credito d’imposta con riferimento al costo dei lavori eseguiti (e.g., per le persone fisiche cedolino o dichiarazione dei redditi dell’ultimo anno; per le persone giuridiche ultimo bilancio approvato o ultima dichiarazione dei redditi presentata).

Qualora tutti i controlli soggettivi e documentali avessero esito positivo, le tempistiche stimate per l’accettazione da parte di Poste Italiane della proposta di cessione del credito d’imposta e la successiva liquidazione del corrispettivo sul conto corrente BancoPosta del cliente possono arrivare a due mesi e mezzo e vanno a sommarsi alla tempistica a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per i relativi controlli preventivi.

Non da ultimo, in fase di identificazione del cliente ai controlli antiriciclaggio si affiancheranno ulteriori verifiche, quali ad esempio la presenza di segnalazioni al CAI sull’emissione di assegni senza autorizzazione o “scoperti”, lo status “attivo” del conto corrente e una anzianità aziendale non inferiore a 18 mesi (per le persone giuridiche).

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