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Decreto Rilancio: macigno di burocrazia

17-07-2020 11:40

Ufficio Stampa

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Decreto Rilancio: macigno di burocrazia

Tante buone intenzioni, ma la macchina statale si dimostra ogni volta un carrozzone lento a partire.Un sistema pesante e complesso rischia di comprome

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Tante buone intenzioni, ma la macchina statale si dimostra ogni volta un carrozzone lento a partire.

Un sistema pesante e complesso rischia di compromettere la ripresa.

Vediamo però tutte le misure per superare la crisi previste nel decreto

 

Il Decreto Rilancio è diventato legge, ma durante l’iter di conversione alla Camera il testo è stato appesantito di altre 68 misure, che dovranno essere varate nei prossimi giorni.

Per la sua attuazione, il Decreto – composto da 365 articoli – necessita del varo di 155 provvedimenti attuativi. Di questi, 87 erano già presenti nella versione approvata dal consiglio dei ministri a metà maggio, mentre 16 sono le misure già varate.

Detto questo, sono centinaia le azioni studiate per far ripartire l’economia italiana e che si aggiungono a quelle dei decreti Cura Italia e Liquidità. Lo stanziamento complessivo è di 75 miliardi di euro. Solo il Decreto Rilancio ne mette a disposizione 55 per imprese, famiglie, lavoratori, Partite Iva e Terzo settore travolti dalla crisi epidemica.

Vediamo ora tutte le misure previste nel decreto, a partire dal Superbonus 110% per il quale, però, si attendono ancora i provvedimenti attuativi dell’Agenzia delle Entrate e del Ministero dello Sviluppo Economico. Quelli che dovranno definire:

  • Le modalità per poter scegliere tra sconto in fattura e cessione del credito
  • Le modalità di trasmissione della asseverazione degli interventi ai requisiti minimi, e la corrispondente congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati, rilasciata da un tecnico abilitato
  • Le modalità relative alla trasmissione telematica all’ENEA.

 

Super ecobonus al 110%

La detrazione riguarda quegli interventi che rendono gli edifici più efficienti dal punto di vista energetico e più sicuri in caso di terremoti. Per l’efficientamento energetico sono stati rivisti al ribasso i tetti di spesa detraibile, che variano in base al tipo di abitazione. Resta la possibilità di eseguire gli interventi cedendo il superbonus alle imprese che eseguono i lavori o ad un istituto finanziario.

Le novità:

  • Cambiano i tetti di spesa massimi per i lavori in condominio e per la sostituzione della caldaia. Per la coibentazione degli edifici si possono ottenere fino a 40 mila euro per unità immobiliare nei condomini da due a otto abitazioni e 30 mila per i condomini da nove abitazioni e oltre. Per quanto riguarda la caldaia, da 30mila euro si scende a 20mila per i condomini da due a otto unità immobiliari e a 15 mila euro per le unità più grandi. Si deve grande attenzione alla ripartizione millesimale dei costi,
  • Le villette a schiera e le case indipendenti. Il super ecobonus al 110% è stato esteso agli immobili del Terzo settore, alle seconde case (escluse le abitazioni di lusso, le ville e i castelli) e ai proprietari delle villette a schiera. Per quanto riguarda quest’ultime, si parla di “unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno”. Per le case unifamiliari, il tetto di spesa è di 50 mila euro per la coibentazione dell’edificio e di 30 mila euro per il cambio della caldaia,
  • Palazzi storici. Il super ecobonus al 100% è stato esteso anche agli interventi di efficientamento energetico in palazzi sottoposti ai vincoli previsti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42) e a quelli bloccati da regolamenti edilizi, urbanistici e ambientali. L’opportunità interessa anche i borghi antichi abbandonati,
  • I condizionatori. L’incentivo può essere utilizzato anche per l’installazione di condizionatori, ma solo se i loro acquisto o sostituzione si abbina ad uno degli interventi per i quali il Decreto Rilancio ha previsto il super ecobonus al 110%. In sinesi: interventi di isolamento termico; interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria (anche quelli ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici). Gli stessi interventi per la sostituzione degli impianti possono avvenire sugli edifici unifamiliari, o sulle unità immobiliari, situate all’interno di edifici plurifamiliari.

 

LE ALTRE MISURE

  • Si allunga la Cassa integrazione. A partire da subito, la Cassa si allunga di altre 4 settimane per quelle aziende che avevano esaurito gli ammortizzatori sociali e rischiavano di trovarsi senza sostegno. Il limite di durata massima della Cassa, previsto inizialmente, era di 14 settimane. Inoltre, sono state prorogate al 31 luglio le domande per il reddito di emergenza, che potrà ottenerlo anche chi occupa busicvamente case con minori o persone disabili, ma solo fino al 30 settembre 2020.
  • Proroga dei contratti a termine e apprendistato. Vengono prorogati i contratti a termine e degli apprendisti in scadenza, nella misura equivalente al periodo di sospensione subito durante il lockdown da emergenza Covid.
  • I contributi a fondo perduto per le imprese. Validi per le aziende che nell’anno 2019 hanno avuto un fatturato fino a 5 milioni di euro. La domanda va inviata entro il 13 agosto 2020. Per poter accedere al fondo, l’impresa deve dimostrare di aver avuto nel mese di aprile due terzi di fatturato in meno rispetto all’aprile 2019. Possono accedere al credito d’imposta su perdite registrate nel 2020, e al fondo Patrimonio Pmi, anche le società in concordato preventivo di continuità, con omologa già emessa, in situazione di regolarità contributiva e fiscale all’interno di piani di rientro e rateizzazione già esistenti alla data di entrata in vigore del “decreto Rilancio”.
  • Il credito di imposta per gli affitti commerciali. E’ stato esteso anche alle imprese di commercio al dettaglio, con ricavi o compensi superiori ai 5 milioni di euro. Per le aziende al di sotto di questa soglia, il credito di imposta è al 60%. Questo può essere ceduto anche al proprietario come quota parte dell’affitto.
  • Credito d’imposta per la mancata partecipazione a fiere e manifestazioni commerciali. Sono state incrementate di altri 30 milioni di euro, per l’anno 2020, le risorse a favore del credito d’imposta per la partecipazione a fiere e manifestazioni commerciali. Il credito vale anche per le spese sostenute dalle imprese per partecipare a fiere e manifestazioni all’estero disdette a causa della pandemia.
  • Credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisto di dispositivi di protezione. E’ pari al 60% delle spese sostenute nel 2020 per sanificare gli ambienti di lavoro e gli strumenti utilizzati nell’ambito dell’attività, ma anche per acquistare dispositivi di protezione individuale e idonei a garantire la salute dei lavoratori e degli utenti. Il credito di imposta è stato esteso anche alle strutture ricettive extra-alberghiere a carattere non imprenditoriale, purché siano in possesso del codice identificativo da utilizzare in ogni comunicazione inerente all’offerta e alla promozione dei servizi all’utenza (articolo.
  • Credito d’imposta per le rimanenze finali di magazzino nel settore tessile e moda. Lo potranno richiedere gli imprenditori che operano nell’industria del tessile e della moda, del calzaturiero e della pelletteria. Si tratta di un credito di imposta pari al 30% del valore delle rimanenze finali di magazzino eccedente la media del medesimo valore, registrato nelle tre annualità precedenti quella in corso alla data di entrata in vigore del Dpcm 9 marzo 2020, relativo all’emergenza Covid-19 (il tetto massimo di spesa è di 45 milioni di euro). Il bonus potrà essere usato solo in compensazione, tramite modello F24, nel periodo d’imposta successivo a quello di entrata in vigore della legge di conversione del decreto “Rilancio”. Un provvedimento dei Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Economia e Finanze fisserà i criteri per individuare correttamente i beneficiari del credito, e definirà le modalità attuative della disposizione.
  • Sconto Imu. Approvata la possibilità, per i Comuni, di deliberare la riduzione del 20% dell’imposta sugli immobili per coloro che provvederanno al pagamento mediante addebito diretto sul conto corrente bancario.
  • Tosap. Gli ambulanti saranno esentati dal pagamento di Tosap e Cosap per due mesi.
  • Rafforzamento del sistema delle start-up innovative. E’ stato innalzato da 100mila a 300mila euro annui l’investimento massimo in start-up o in Pmi innovative, detraibile nella misura del 50%.
  • Contributo baby sitter e congedi. I bonus baby sitter fino a 1.200 euro, per chi non ne ha mai usufruito, possono essere usati anche per pagare i centri estivi. Ma c’è anche l’estensione al 31 agosto dei congedi parentali, che sono alternativi al bonus, con al retribuzione al 50% per i dipendenti privati con figli sotto i 12 anni di età. Per i centri estivi potenziati dai Comuni, tra giugno e settembre, con 150 milioni di euro stanziati si allarga la fascia di età: da zero a 16 anni.
  • Bonus per l’acquisto della nuova auto. Per dare una scossa al mercato dell’auto, uno fra i più colpiti dalla crisi, il Governo ha introdotto la possibilità di usufruire di un bonus per l’acquisto dal 1° agosto al 31 dicembre 2020, di un’auto meno inquinante.
  • Acquisto di auto ibride o elettriche. Se si rottama la vecchia auto inquinante, il bonus sale fino a 10 mila euro (attualmente sono 6 mila) per l’acquisto di una macchina con emissioni tra 0 e 20 gr al Km. Si arriva fino a 6.500 euro (attualmente sono 2500 Euro) per l’acquisto di un’auto green con emissioni tra 21 e 60 gr al Km, mentre per l’acquisto di una Euro 6 (con emissioni tra 61 e 110 gr al Km; la categoria comprende anche vetture a benzina e gasolio), e nel limite di valore della nuova vettura di 40 mila euro, il bonus arriva fino a 3500 euro se si rottama un’auto di oltre 10 anni e fino a 1750 euro senza rottamazione. Per moto e motorini elettrici o ibridi, l’ecobonus sale fino a 4 mila euro in caso di rottamazione di un vecchio “due ruote”. Incentivo anche senza rottamazione, ma fino a 3 mila euro.
  • Aumento delle pensioni di invalidità. E’ stata innalzata da 285,66eEuro a 516 euro la pensione di invalidità per gli invalidi totali al 100%, e con redditi inferiori ad euro 6713,98. Il contributo iniziale, violava l’articolo 38 della Costituzione, perché non permetteva all’invalido un trattamento sufficiente a far fronte alle esigenze primarie di vita.
  • Smart Working. Per il 50% dei dipendenti della pubblica amministrazione con mansioni che possono essere svolte da casa, lo smart-working è prorogato fino al 31 dicembre. La modifica al Dl Rilancio introduce poi il “Piano organizzativo del lavoro agile” (Pola), con il quale dal primo gennaio 2021 la percentuale salirà ad almeno il 60%.
  • La Scuola. Grazie ad una deroga introdotta da un latro emendamento, si potrà ridurre il numero degli alunni nelle classi primarie fino ad un massimo di 15 bambini per classe. Inoltre. è stato aumentato di altri 150 milioni di euro il contributo a sostegno delle scuole paritarie.
  • Documenti. Le carte d’identità e le patenti scadute durante il lockdown resteranno valide fino alla fine dell’anno.

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